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New Dreams - Giocchino Murat, nella “Terra dei fuochi - “Qui non si vive..si muore..per ora”

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alt - di Donato Liotto - Cari amici lettori, alcune domeniche fa, parlo del mese di febbraio, ricorderete ci fu una giornata “uggiosa” per dirla alla “L. Battisti”, vento fortissimo, poi pioggia, e faceva pure un pochino freddo. Qualche giorno fa, mi accingevo a scrivere questo pezzo, e riflettevo, nel frattempo, fuori, un vento forte trascinava via con se tante cose, un vento strano, come da tempo non si avvertiva, l’aria veniva ripulita dalle tante scorie di inquinamento, polveri sottili etc, le strade venivano spazzate, e finalmente ripulite.. dal vento, gli alberi scrollati e sbattuti come fuscelli perdevano le foglie, le ultime foglie di questo strano inverno caldo, insomma, il vento, si porta via con se nu poche è munnezza! Sarebbe bello, se anche nel quotidiano, nella vita di tutti i giorni, potesse accadere questo: Ora, proviamo a immaginare che un vento potente, e giustiziere venisse sulle nostre zone, e facesse piazza pulita, a cominciare da quelle terre dette “dei fuochi” dicono bonificate, e qua casca il ciuccio, e il dubbio è potente! Molte di queste terre vengono coltivate, ed è ovvio che, al solo pensiero che si vive su questa “bomba a orologeria,” ci si accappona la pelle. Il vento, dovrebbe soprattutto spazzare via tutti quei politici che, se so fatte “belle” parlando della “terra dei fuochi” quante belle parole, quanti impegni presi, quanti danari stanziati per ripulire e bonificare. Ma quando mai!! So na banda e chiacchieroni, nisciune a fatte niente, oddio, forse, qualcosa han fatto, ma è poca roba, e intanto, noi mangiamo tanti alimenti e permetteteci di avanzare un piccolo “dubbio sulla provenienza.” In questo, siamo certi di non sbagliare, confortati anche da i media, che ci propinano, ogni tanto,(sempe!) verità che sono sotto gli occhi di tutti. Purtroppo, simme cecate, e sordi in questo territorio, (vedasi servizio delle Iene Italia Uno trasmesso qualche settimana fa) Negli ultimi tempi, ci sono stati tanti amici, parenti, e non solo, che sono morti per il male del secolo. Ora tutti a dire “sarà stato un caso, pura coincidenza.”- Non credo, e anzi, aggiungo che sono troppi quelli che si ammalano, e soprattutto sono giovani del nostro territorio. La verità qual’è? Perché non si dice una volta e per tutte, come stanno le cose? Ora tutti penserete: “Già si sapeva, tutti sapevano, e tutti si sono mossi per fare qualcosa.”- Sarà anche così, e di certo, è così, ma o viente, si fosse n’omme, (uomo) si fosse na perzona,(persona) state certe, avesse sistemate e cose in quattro e quattr’otto. La mia è fantasia, a realtà invece è ben altra cosa e non quella che vogliono farci credere sti quatte politicante, sti paladini dell’ultima ora, che penzene sule a uscire in tv, ma in quanto a fatti nulla. Sta gente, ahimè, nunn’è comme o viente, sta gente, fa aria con la bocca sule pe campà. Quando accadono tragedie, ci sono subito gli sciacalli pronti per approfittarne, ora per la questione delle bonifiche di questi terreni, abbiamo timore, che potrebbe accadere di nuovo, e ci auguriamo si sia vigilato, e si continui a vigilare, e si controlli, ci sono troppi soldi in ballo, e ahimè, c’è pure troppa gente senza scrupoli, pronta ad approfittare, e sempe a discapito delle persone, e delle popolazioni della “terra dei fuochi” Questa è la storia che si ripete, vedasi :Terremoti e altre calamità naturali cosa è successo in passato..nu magna..magna generale. Concludo, con quest’ultima cosa: Ricorderete il film “Benvenuti al sud”, la scena dove viene inquadrata una targa di Gioacchino Murat, che recita “Qui non si muore” dedicata alle bellezze territoriali, e confermiamo di Castellabate. Ebbene, se Murat fosse vivo, e si trovasse per puro caso, a passare nella “terra dei fuochi” esclamerebbe: “ Pe mò..c’à se more, (per ora qui si muore) ma comme..un territorio così vasto, e bello, l’avite rovinato! Però, potete ancora salvarvi, impegnatevi, e quando ripasso, dirò sicuramente: qui non si muore”. A noi, per ora, non resta che provare invidia per la bellissima Castellabate, che ricordiamo, è Campania, e diciamolo : la nostra regione ha tante cose belle e positive, e tra questi territori, certamente anche e perché no..la “famigerata terra dei fuochi” ne potrebbe far parte. Intanto però, La gente continua ad ammalarsi, a distanza di quasi trent’anni, si sta pagando un prezzo troppo alto. Un grido silenzioso, che nessuno vuole ascoltare. Però, state “senza penziere” Ora vi saluto, e vado a godermi l’aria e le bellezze di Castellabate, mi soffermerò come prima tappa davanti alla targa di Murat, sperando che un giorno non lontano, una cosa simile possa avvenire anche per la “terra dei fuochi” Per ora..qui si continua a morire!


 




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