New Dreams - Chi crede in Dio e professa amore non ammazza in suo nome!

Venerdì 11 Dicembre 2015 09:53 Donato Liotto
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alt di Donato Liotto - Si resta sbigottiti e interdetti, siamo sconvolti e impotenti. Ecco, ancora adesso, a distanza di qualche settimana dal grave attentato di Parigi, ci sentiamo inermi, indifesi, davanti a questi atti di terrorismo e stiamo ancora ponendoci la domanda: cosa davvero si potrebbe fare? Chiudere le frontiere, creare cordoni di sicurezza intorno agli “obiettivi sensibili” quali monumenti etc. La domanda molti se la pongono, molti hanno dato le loro risposte e, tra queste risposte, le iniziative assunte dai governi di tutto il mondo, iniziative tutte tese a rafforzare e proteggere la sicurezza dei propri cittadini e non solo. Gli attentati di Parigi, giusto ricordarlo, hanno colpito locali pubblici, teatri, ristoranti, stadio. Ciò, mostra un cambiamento “radicale” di obiettivi da colpire da parte dei terroristi, essi mirano a luoghi di aggregazione, di svago e di divertimento. Vogliono colpire le persone, i giovani, la loro spensieratezza, e colpendo loro, hanno colpito al cuore i nostri governanti. Fare attentati mirando i monumenti, le ambasciate, luoghi di culto etc. non gli basta, la strategia è cambiata, questa forma estrema di terrore ora entra nel cuore delle città, nelle case, nella mente delle persone, loro questo volevano e ci sono riusciti, colpire le persone e indurle a vivere, anzi a non vivere più con spensieratezza le propria vita. Parigi è diventata una città blindata e, con essa, anche tante altre città europee son dovute correre ai ripari, e rafforzare le misure di prevenzione e sicurezza. Inoltre, come sappiamo, ciò ha indotto le autorità dei vari paesi ad annullare diversi eventi già programmati e, se si decide di far svolgere qualche evento le misure adottate sono estreme. Un esempio che ci riguarda da vicino lo abbiamo avuto con la partita del Napoli di Europa Legue contro il Bruges. Per questi motivi, è stata giocata a porte chiuse. Le prossime festività del Natale, i tanti eventi ancora da svolgere, e soprattutto, il Giubileo della Misericordia voluto da Papa Francesco, sono eventi che, richiamano migliaia, se non milioni di persone e, la sicurezza va posta al primo posto. Ora, pochi giorni fa, un altro grave eccidio accaduto a San bernardino in California, altri morti ammazzati, la matrice? Ancora non si è ben capita quale fosse: terroristi appartenenti all’Isis, o, a quale altro gruppo estremista, o semplici pazzoidi? Intanto, altri morti che si aggiungono a quelli di Parigi, intanto noi, come viviamo ora, cosa ci aspetta ancora? Il terrorismo non viene da fuori e, non va più a colpire monumenti o obiettivi ritenuti sensibili, ora, come dicevo, questi assassini colpiscono le vite di persone inermi, scelgono le piazze e luoghi pubblici. Il terrore è ovunque, intorno a noi si respira aria non di festa dato il periodo ma, di preoccupazione e di paura. “Agire, e uccidere in nome di Dio è una bestemmia” e, non sono io a dirlo, è stato Papa Francesco, e mentre le Nazioni si uniscono, e combattono lo stato Islamico dell’Isis, si scopre, e si sapeva da tempo che, la maggior parte degli attentatori, sono cittadini appartenenti e cresciuti proprio in quelle nazioni dove hanno commesso questi eccidi. La mia idea è questa: Purtroppo può accadere ovunque e colpire tutti. Questi “esseri” vivono in mezzo a noi. Non generalizziamo ovviamente e, parliamo solo di chi, in nome dell’Islam ammazza senza ritegno. Siamo certi che, la maggior parte dei mussulmani è contro il terrorismo e condanna queste stragi. Chi crede in Dio, professa amore, non ammazza in suo nome. Questo, dovrebbe valere per qualsiasi religione.