Associazione New Dreams

Un viaggio il nostro, che vogliamo iniziare assieme a voi, partendo da un Istituto scolastico di Aversa l’ITC Gallo, diretto da tanti anni con professionalità dal Prof. Dott Cristiano Gennaro. Un viaggio, un “reportage” dunque, che ci porterà nel mondo della scuola aversana, conoscere queste realtà più da vicino, i suoi protagonisti, gli allievi, i professori, ma soprattutto, un dialogo a quattr’occhi con i dirigenti degli Istituti scolastici aversani, che hanno in certi casi, segnato la storia e il cammino di tanti allievi. Ma ritorniamo ora al primo punto di questa nostra “passeggiata” e fermiamoci appunto all’ITC Gallo. Questo Istituto, è magistralmente diretto dal Prof Gennaro Cristiano, un preside, che conosciamo bene, e che sappiamo, quanto impegno e passione, mette nel garantire una gestione che abbia soprattutto riscontri positivi nella preparazione dei suoi “allievi”. Felicemente sposato, ha  due figlie che adora, entrambe laureate, la prima a ROMA (Giurisprudenza alla LUISS), la seconda a NAPOLI (Economia alla FEDERICO II). Entrambe lavorano a Roma: la prima come avvocato, la seconda collabora con la “Business School” della Luiss. Entrambe sono state educate con l’occhio rivolto sia alla sana tradizione dei nostri padri, sia alla costante ma prudente innovazione. La moglie è laureata in Lettere e lavora al Comune,  quale Responsabile dell’area anagrafica. Mentre ricordiamo che il preside Cristiano è Dirigente di questo Istituto dal 1 settembre 1993. Noi, il prof. Cristiano, lo amiamo definire un vero “maratoneta” nel senso, che da quando inizia la sua giornata, fatta di mille impegni e responsabilità, non si sa mai quando la finisce, la sua scrivania, ma precisiamo, sembra più un tavolo da riunione, sopra ci possiamo trovare di tutto e di più, ma egli, sa esattamente dove trovare questo o quel documento, riesce sempre a districarsi con maestria, proprio come fa nella gestione e nella direzione del “ITC Gallo”dove ciascuno sa esattamente cosa deve fare grazie anche alle direttive impartite da questo preside,  che amiamo anche definire “di vecchio stampo”, tutti nella “sua” scuola, lo rispettano e lo considerano un loro “pari” forse anche questa dote, quella dell’umiltà, ha contribuito a far si, che il preside Cristiano sia davvero amato da tutti.Senza dimenticare che l’organizzazione amministrativa gestita con zelo dal Direttore Amministrativo Generoso Piccirillo, vero “braccio destro” del preside Cristiano, il quale anch’egli da anni valido collaboratore e vero punto di riferimento per tanti al “Gallo”, poi il Vice Preside- Vicario  Prof Capuano Antonio, lui in pratica gira l’Istituto e macina chilometri nei corridoi e nelle aule, i ragazzi in lui vedono un amico, egli, con la sua presenza garantisce tranquillità e serenità a tutti. Quante volte ci è capitato di sederci davanti a questo enorme tavolo nella preswidenza, e con il preside Cristiano abbiamo trascorso piacevolissime conversazioni, e tra una parola e un’altra, tante persone, che entravano, nella sua stanza o per questo, o per quel problema, lui sempre disponibile e prodigo di consigli. Ma la cosa che ci ha colpito maggiormente, era quella, che quando nella sua stanza, entrava un allievo, egli immediatamente sospendeva tutto, e concentrava tutta la sua attenzione all’allievo, il quale,  imbarazzato, se ne restava sull’uscio della porta , facendo vedere solo la sua testolina, il preside Cristiano lo chiamava, e lo invitava dentro la stanza, facendolo avvicinare al suo fianco, dietro a quell’enorme tavolo, la distanza in quel momento tra alunno e preside era annullata. Lui ama dire-“ per me gli allievi sono tutti come figli, e ad un figlio non bisogna mai far fare anticamera. Loro hanno sempre la priorità su tutto! Vero, come non dargli ragione. Ora che siamo qui, alla presenza del prof Cristiano, vogliamo approfittare e porre qualche domanda:
Intervista di Donato Liotto al Prof. Dott Gennaro Cristiano preside I.T.C. “A.Gallo” di Aversa
Liotto: Sono tanti anni da quando Lei è dirigente in questo Istituto, quali sono   a suo parere gli aspetti positivi e o negativi verificatesi sotto la sua “gestione” e quali a suo parere le cose che ancora si potrebbero fare per migliorare la gestione dell’ITC Gallo?
G. Cristiano: Da diciotto anni dirigo questo istituto,  insieme ai docenti e al personale ATA ho affrontato e superato mille difficoltà. Fina dall’inizio del mio mandato mi sono Trovato di fronte a situazioni spiacevoli, a causa sia dalla penuria di locali scolastici sia dalla inconsistenza e/o pericolosità di alcuni di essi. Inoltre, associando alla centrale anche la sezione distaccata di Casal di Principe (CE), il numero degli allievi era di circa 2500 unità, mentre quello dei docenti più di 200: “davvero un bel problema”. Per cui nel giro di due anni, con l’aiuto dell’Amm.ne provinciale di Caserta e del Provveditorato agli studi, riuscii a rendere completamente autonoma la sede di Casal di Principe. Precedentemente alla mia venuta, non mancavano giorni di “vacanza” per pneumatici incendiati, non mancava la sottrazione illecita di gasolio dalle cisterne, anche appena dopo effettuato il rifornimento. Poi grazie alla collaborazione di tutti (docenti, allievi, personale ATA) questi problemi vennero risolti rapidamente. Certo, la perfezione non esiste: oggi il vero problema è gestire le urgenze e la pressione degli imprevisti, contenere il lato “irrazionale” dell’organizzazione scolastica, affrontare un ambiente competitivo.
Liotto: Il rapporto che Lei ha con i suoi “Docenti” sicuramente è ottimo, quali secondo Lei gli aspetti o gli  esempi che può fornirci in tal senso affinché il dialogo tra Preside e Professore sia sempre costruttivo e viaggi sulle stesse ideologie e programmi e  aventi come fine ultimo il miglioramento e la corretta gestione di un Istituto importante qual è l’ITC Gallo?
G. Cristiano: Il mio rapporto con i docenti, con gli allievi, ma anche con il personale ATA, è improntato sulla reciproca stima, fiducia e schiettezza. Al Dirigente sono richieste notevoli conoscenze di psicologia , capacità di autocontrollo emotivo. Egli deve ridurre al minimo errori , curare le relazioni interpersonali (ascolto e dialogo) e gestire la conflittualità interna in modo costruttivo. Egli è in ogni caso il garante di un buon clima interno, fondamentale in un luogo educativo che la scuola rappresenta.
Liotto: Hai mai pensato almeno una volta di mollare tutto, e se   lo ha pensato in merito a cosa e cosa le ha dato la forza e la voglia di continuare?
     G. Cristiano: In verità, no. Ho sempre avuto tanta voglia di lottare, di mettermi in gioco, confidando nell’affetto di molti docenti, del personale ATA di ogni livello e soprattutto degli allievi, tutti bisognosi comunque,  di un leader autorevole e carismatico. E tutto questo lo si ottiene solo attraverso l’ascolto e il dialogo.
Liotto: Oggi, a distanza di tanti anni secondo Lei com’è cambiata la scuola e cosa non la soddisfa, ci riferiamo anche alle ultime novità apportate dal Ministro Gelmini?
G. Cristiano: Oggi si sente parlare sempre più spesso di “rigore”, e di “serietà”. Tra gli scopi principali della scuola, non vi è il “rigore”, ma la formazione globale degli studenti, secondo modi che perseguono rigorosità scientifica. Quanto alla “serietà”, essa non può essere intesa come severità e selezione, a sostegno del “merito”, concetto che la politica attuale sta assolutizzando con l’incongruenza tipica di chi pensa che il merito sia una categoria a sé stante e rigidamente misurabile. Bisognerebbe sottolineare invece, che c’è del merito anche in chi non raggiunge traguardi straordinari, ma utilizza il meglio di se stesso e le opportunità che la scuola e il territorio gli offrono.In occasione della cerimonia di apertura di questo anno scolastico,il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha sottolineatola necessità di investire sulla scuola, riconoscendo come prioritari  ricerca e istruzione  nella ripartizione della spesa pubblica  
La scuola, ha detto , è “fattore di crescita e di uguaglianza”; purtroppo, a leggere la legge Finanziaria per il 2011, la scuola non è tra le priorità del Paese, almeno non la scuola pubblica, perché per le scuole paritarie i fondi aumentati di 245'000'000 €. Non si tratta, ovviamente, di fare la lotta alle scuole paritarie, molte delle quali svolgono un ruolo importante nel territorio regionale, ma non si può neanche pensare di costruire e tagliare nella scuola pubblica ventilando premi al merito  l’ impressione che si ricava  è di un rinnovato recuperò del centralismo e di uno svilimento dell’autonomia, ormai  disattesa  dal centro e impraticabile nella periferia.
La riforma Gelmini non si configura come tale, ma è piuttosto un riordino degli studi. Il vero problema sono i nodi di criticità  della scuola ( autonomia e  valorizzazione / formazione / carriera degli insegnanti) che restano e non c’è riforma che possa trovare effettiva applicazione se non vengono risolti. Non si può attribuire ad una riforma l’azione salvifica  di un sistema che non riesce a  pensare agli  attori della stessa riforma, cioè agli insegnanti, malpagati e frustrati, che tuttavia assicurano un sistema che funziona regolarmente. 
Liotto: Cosa vorrebbe consigliare a chi si appresta ad entrare nel “mondo scuola” quale approccio e con quali criteri Lei pensa ci si debba porre per meglio integrarsi in questo contesto così denso di difficoltà ma al contempo ricco di soddisfazioni , se ovviamente questa professione viene presa col piglio giusto e con la preparazione adeguata?Oltre che dirigere un Istituto e le difficoltà che esso rappresenta, per Lei oggi cosa significa essere insegnante e cosa dovrebbe rappresentare un insegnante per i propri allievi?
G.Cristiano: Ai docenti potrei consigliare l’importanza di una formazione  permanente per se stessi e una comunicazione con gli allievi schietta ed efficace, non dimenticando che la loro professione è una missione; ai colleghi dirigenti vorrei sottolineare che un buon capo d’istituto non deve essere soltanto un manager (conoscenza delle norme), ma anche e soprattutto un leader ( capacità di comunicazione, autorità carismatica.
Liotto: Un giorno lontanissimo cosa le piacerebbe che si dicesse di Lei e come vorrebbe essere ricordato?
G.Cristiano:
 E’ un uomo che ha molto amato la scuola e si è sempre sforzato di ascoltare e dialogare efficacemente    con tutti.
Liotto: Lei alla scuola ha dato tanto, le chiediamo ne è valsa la pena, si sente ricambiato?
G.Cristiano: Sì, ne è valsa la pena; perché molto mi è stato dato (stima e affetto).
Liotto: Caro Preside, quale consiglio ora vuole dare ai giovani che vivono e frequentano la scuola e che tra non molto si apprestano a sostenere gli esami di maturità?
G.Cristiano: A tutti ai nostri giovani consiglierei di studiare con passione, collaborando con i propri compagni, consapevoli che il periodo di istruzione, formazione scolastica è il più bello e interessante della loro vita; ai maturandi, poi, di affrontare una così decisiva prova con coraggio e determinazione, senza risparmio di tempo ed energie.
Liotto: Sappiamo che sta attraversando un momento difficile e delicato che riguarda la sua salute, sappiamo anche che non ne vuole parlare, ma vogliamo chiederle solo una cosa :Ora come sta?
G.Cristiano: Oggi posso tranquillamente affermare di stare bene; colgo l’occasione, perciò, per ringraziare docenti, allievi e personale ATA nell’essermi stati molto vicini, testimoniando sincera partecipazione e affetto: il che mi ha aiutato non poco a superare psicologicamente quella terribile esperienza.
Liotto:Noi la ringraziamo, le auguriamo un buon lavoro ma soprattutto ci consenta di dirle, che la sua forza d’animo è davvero straordinaria, un vero esempio da imitare.
Ora vogliamo avere alcune testimonianze di alunni del “ITC Gallo”  
Alcune testimonianze dei  ragazzi dell’ITC “A.Gallo”

Liotto: Quale è stato il tuo impatto con la scuola  e il tuo graduale inserimento?

ESPOSITO NICOLA  1° F: L’impatto per me è stato è stato molto positivo , soprattutto per quanto concerne i professori che sono comprensivi e ci guidano in ogni situazione.Loro sono per noi un vero punto di riferimento

Liotto: Cosa pensi del preside?

CANTONE CATERINA  1°F: So che è una persona responsabile e che ci segue e mi piacerebbe incontrarlo, come alla classe, poiché non è ancora successo per via delle sue condizioni di salute, ma gli siamo vicini e gli vogliamo bene. Non lo vediamo..ma lo sentiamo attraverso i nostri professori.

Liotto: Tu sei un’allieva della V classe,  cosa ne pensi del tragitto finora affrontato, ma soprattutto cosa ti ha lasciato questo percorso?
NANCY SABATINO  5° B:Per me, questo Istituto si distingue soprattutto dal fatto e posso affermare con certezza che ciò che conta sono i rapporti umani con i professori che in questi anni son cresciuti di pari passo con la nostra conoscenza ed apprendimento.

Liotto:La scuola per te cos’è?
ERNESTO BRANCIA  5° B: La scuola siamo noi; poi sono consapevole che i nostri professori e il Preside ci sono vicini, il fatto di non avvertire distanze e che ciascuno di noi abbia un valido punto di riferimento nel contesto scolastico è elemento essenziale per chi come noi a breve si appresta a sostenere l’esame di maturità.

Liotto: La scuola a volte può diventare diciamo così una sorta di “famiglia allargata” pensi si possibile questo?
Pascucci Francesco 5°  B: Certo, lo può diventare, noi siamo in questa classe da cinque anni, i nostri rapporti sono ottimi ci sosteniamo e ci aiutiamo a vicenda. Poi con i Prof il rapporto diventa davvero come se fossimo in una famiglia, certo come in tutte le famiglie si litiga e non sempre si va d’accordo, ma poi facciamo pace e tutto finisce lì.Peccato che a breve finirà questa avventura.

Liotto: E’ vero! Questa avventura per Voi ragazzi della V finirà per altri delle prime stà iniziando, ma per tutti voi la vera avventura comincierà appena conseguito il diploma, avrete davanti a voi una strada lunga da percorrere e grazie agli insegnamenti avuti, siamo certi andrete molto lontano. In bocca al lupo e grazie. Per i nostri lettori diamo appuntamento alla prossima scuola.