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“Bla..Bla..Bla..na parola è ppoca e ddoje so assaje!”

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altQuando le parole non hanno alcun senso. Quando si dice che una cosa è scontata, statene certi, non sempre è così. Talvolta si è così convinti, tanto da sfiorare l’arroganza, ben sapendo sin dall’inizio, che determinate argomentazione “del dire e del fare” sono senza senso, noi imponiamo e vogliamo per forza far si, che certe argomentazioni, parole, e concetti, siano accettati e condivisi dagli altri.

 Noi, le esponiamo, talvolta alziamo anche i toni , questo dovrebbe infondere in chi ci ascolta o per meglio dire è costretto ad ascoltare, timori e umori che, dovrebbero avere l’effetto positivo sui malcapitati e far dire loro -“ma comme parl bell chiste!! Nun aggiù capite niente..però mmè piace assaje!” dicevamo, pur di farci smettere, ci assecondano sperando che il supplizio di chiacchere inutili al quale sono sottoposti li liberi al più presto. Poi è il massimo, se senti qualche imbecille che ti grida - “Brave..brave..falle nata vota!” Quindi, a questo appello, ci dai dentro e proferisci parole, ti escono dalla bocca, ma nemmeno tu ci credi poi tanto in quello che dici, ma se piace a loro a te che te ne fotte. Argomentazioni basate sul “nulla” e che sul nulla, andranno ad appoggiarsi. Alla fine direte e  penserete “ma che stai a dì ?”E’ vero! Difatti questo è il senso. Voglio dire e parlare, ma alla fine non stò dicendo nulla di sensato! Come si usa fare in sostanza: dico senza dire. Giochi di parole, giri viziosi col verbo, ma quale verbo adottare..e poi il cervello è collegato alla lingua? Visto che manca un filo logico, un discorso che possa avere una testa ma che puntualmente e chissà perché..lo si inizia a leggere sempre dalla coda. “Ma che stai a dì?”- “Nulla!” Provo a riempire la pagina e a sviolinare frasi, concetti, temi che sembrano indicare, ma alla fine, appena si ha una traccia, ed  inizi a capirci qualcosa, già si sono  intersecati, aggrovigliati con altre parole, che messe assieme, diventano una matassa, che difficilmente si potrà definire. Parole queste, se così possiamo definirle, che tenti di slegare, di rendere fruibili, dare un motivo a  quello che stai a di..ma visto che non stai a dì, ma stai semplicemente battendo le dita sulla tastiera del tuo computer..Pensi? Tante volte  capita di sentire persone che, nella realtà fanno le stesse cose. Dicono le stesse cose, ma poi alla fine ti guardi intorno, e cerchi uno sguardo, una parola di conforto, che ti aiuti a comprendere, e a decifrare colui che ti pone il suo verbo legato e mal impostato. Quel qualcuno parla..parla..bla..bla.. Ma ti resta solo una cosa da fare? Girare le spalle e andare. Cosa  che farai adesso: A questo punto anche io, spengo il mio pc e vado. Potrei continuare all’infinito a scrivere e forse qualcuno, forse proprio tu, chissà? Rischieresti di incappare in questo scritto. Lo leggeresti incuriosito, cercheresti di capire se alla fine  un filo logico c’è in quello che stai leggendo? Ma son certo, anche tu diresti a metà lettura- “Ma che stai a dì?” Sapete cosa? Finiamo qui e chi ci capisce è bravo! Bla..Bla..quante parole inutili diciamo in una vita..provate a pensarci? E’ proprio vero, come dice il detto: “ Na parola è ppoca e ddoje so assaje” in questa ultima frase si racchiude il vero filo logico del dire e del fare. A finale “..e chiacchere se porte ò viente” , cierta ggente, a vocche a tene sule pe ciatà. Nu cunsiglio: Facite e fatte..che ò silenzio è “cantatore”



 




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