New Dreams - "NON FATE COME HO FATTO IO" INTERVISTA A VERONICA DE LAURENTIIS

Mercoledì 20 Novembre 2013 09:20 Donato Liotto
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alt di Donato Liotto - Contiamo: Uno, due, tre, sette, nove, quindici , venticinque, ventisette, trentuno.. Ops.. scusate avete cominciato a leggere e senz’altro vi sarete chiesti –“ma chiste sta ranne (dando) i numeri?”- Chiedo venia e vado a spiegare, semplicemente, contavo, e mi chiedevo: dall’inizio del 2013 a tutt’oggi, quante donne sono state ammazzate, violentate, maltrattate ? Fatto sta che non faccio a tempo ad aggiornare il mio “pallottoliere” in quanto sono davvero troppe, tante, le donne che subiscono violenza. Il Senato ha poco tempo fa ha approvato il decreto sul femminicidio, ora è legge. Ma è evidente che molti, tanti, non ne conoscono i contenuti e, per questo alleghiamo a questo articolo uno “stralcio” della legge, affinchè possa essere da deterrente far riflettere “i mostri” prima che possano commettere nefandezze ai danni delle donne. Altra cosa importante, quella di aver contattato in questi giorni la nostra cara amica Veronica De Laurentiis, “vera Icona” delle donne coraggiose che hanno subito violenza. Figlia della coppia celebre del cinema italiano, Dino De Laurentiis e Silvana Mangano. Era il 2011 l’ultima volta che ci siamo visti ad Aversa, venne su invito del sottoscritto, in occasione di “Una Mano Tesa” la manifestazione della solidarietà organizzata dalla associazione New Dreams. Altra sua visita ad Aversa, nel 2009 e sempre su invito del sottoscritto. Qualche tempo fa, un altro articolo, dedicato a questo delicato argomento, a firma del sottoscritto, il titolo era “Il mostro che c’è in noi” volevamo tenere alta l’attenzione, volevamo (nel nostro piccolo) porre riflessioni, tentare di fare qualcosa, ma non basta mai! Per questo e altri cento motivi, affrontiamo di nuovo questo tema, la donna non può, non deve essere oggetto di violenze inaudite. Di seguito ora leggiamo cosa ci ha detto Veronica De Laurentiis. - Nel nostro ultimo incontro avvenuto nel 2011 quando sei venuta ad Aversa quali le novità che ci puoi raccontare e tra queste quale ritieni la più importante?-“Sono tanti i nuovi progetti ma non ne posso ancora parlare e appena definite saprò essere più precisa. Sto continuando sempre con tanto impegno il mio lavoro contro la violenza, inoltre sto finendo un terzo libro e il prossimo anno tornerò in Italia per un lungo periodo.”- Il tuo impegno a favore delle donne maltrattate è totale oltre che impegnativo come riesci a gestire tutto? “Si lo e`. Il mio obiettivo e`provare a trasformare il dolore in amore aiutando le donne che, come me hanno subito violenze, ad avere una seconda chance e riprendersi la vita. Come dice Gianni Morandi nella sua bellissima canzone 'VITA' “siamo tutti angeli” e da un fatto brutto possiamo far rinascere un fiore . Tutto quello che faccio e` in funzione di questo concetto che e` diventato lo scopo della mia vita e non mi pesa, anzi mi da tanta forza e tanta energia . Non sarei felice se non avessi nuovi progetti e nuove idee mi piace mettermi in gioco, affrontare nuovi ostacoli e raggiungere nuove vette.”- Dunque oltre ai tuoi impegni stai mettendo in cantiere un nuovo libro. Ci vuoi “svelare” il tema?- Per ora non posso, ma sarai tra i alt primi a saperlo promesso! Ho tanti impegni ovviamente e tanti altri progetti da seguire tra cui la fondazione da me creata “Veronica De Laurentiis onlus” - Centri anti violenza e anti mobbing familiare. Nel frattempo aspetto che si concretizzino altre importanti iniziative di cui ora preferisco non dire.” - Cosa ti senti di dire e consigliare a quelle donne che vengono maltrattate? – “Prima di tutto di non accettare mai i comportamenti violenti da nessuno perche` quello non e` amore. Dico sempre alle donne di non fare quello che ho fatto io, che mi sono tenuta tutto dentro. Il silenzio e` come un cancro che ti uccide lentamente senza neanche che te ne accorgi. A queste donne dico sempre: Uscite dal silenzio e chiedete aiuto ad una persona di cui vi fidate, andate a terapia, organizzatevi e denunciate. Andare a terapia e educarsi su questi argomenti e` essenziale per poter cambiare le credenze negative e riprendersi la vita.” - Per concludere, cosa vuoi dire ai cittadini Aversani e non solo, e ai nostri lettori? – “Abbiate fede nella vita e in voi stessi, sempre e sopratutto nei momenti difficili. Non arrendetevi mai! Abbiamo tutti qualcosa di speciale da poter dare, condividere e contribuire e sta` a noi scoprire cos'e`? La vita mi ha insegnato tante cose ma, la cosa piu` importante che ho imparato e` che tutto dipende da me e da quello che penso, dalla mia prospettiva sulla vita e dal bene che mi voglio. Un saluto affettuoso ai cittadini aversani e non solo. E un affettuoso saluto a te arrivederci presto nella vostra bella città che porto nel cuore grazie a te che me l’hai fatta conoscere”- Grazie Veronica per il tempo che mi hai concesso e per la tua grande energia che metti al servizio delle donne oggetto di violenza. Speriamo solo che al più presto il “pallottoliere” ralenti la sua tragica conta… ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ DI SEGUITO LE NOTE PRINCIPALI SULLA LEGGE APPROVATA DAL SENATO SUI REATI DI "FEMMINICIDIO" Il testo della legge –Le nuove norme contro il femminicidio si basano soprattutto sull’inasprimento delle pene e delle misure cautelari. È stato introdotto l’arresto in flagranza obbligatorio per i reati di maltrattamenti in famiglia e stalking. La polizia giudiziaria potrà, su autorizzazione del pm, disporre l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare e il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Gli aggressori allontanati dalla casa familiare potranno essere controllati attraverso un braccialetto elettronico e dispositivi simili, e in caso di stalking potranno essere disposte anche le intercettazioni telefoniche. Rispetto al decreto legge, il nuovo testo prevede l’inasprimento delle pene quando la violenza è commessa contro una persona con cui si ha una relazione, e non soltanto se si convive o si ha un vincolo (recesso o meno) di matrimonio. Le aggravanti sono previste anche quando i maltrattamenti avvengono in presenza di minori e contro le donne incinte. La legge non consente le segnalazioni anonime, ma mantiene segreta l’identità di chi le fa. Stabilisce inoltre che la persona che ha subito i maltrattamenti possa fare la denuncia e raccontare la sua testimonianza in modalità protetta, cioè senza la presenza del compagno. È stato risolto con una via di mezzo anche uno dei punti più controversi del decreto, che riguardava la possibilità di revocare o meno la querela. D’ora in poi la querela sarà irrevocabile per le minacce più gravi, tra cui quelle in cui sono coinvolte le armi, mentre potrà essere revocata nei casi di stalking più leggeri. La remissione sarà comunque decisa in tribunale davanti all’autorità giudiziaria. L’irrevocabilità era stata decisa così da proteggere le donne da eventuali intimidazioni successive alla denuncia: molti sottolineano che la misura potrebbe trattenere ancora di più le donne dal denunciare i maltrattamenti, altri invece sostengono che la misura in modo “paternalista” non tiene conto a sufficienza della libertà di scelta delle donne. La legge prevede anche lo stanziamento di 10 milioni di euro – anche la modesta entità di questa cifra è stata criticata – per un piano anti-violenza che verrà elaborato dal ministero per le Pari opportunità, e che avrà come obiettivo l’informazione e la prevenzione della violenza contro le donne, la promozione dell’uguaglianza di genere nelle scuole; la sensibilizzazione della stampa su come trattare l’argomento; la formazione di operatori in grado di aiutare le persone che hanno subito stalking e maltrattamento e il recupero degli autori delle violenze. I fondi saranno anche usati per raccogliere e aggiornare a livello annuale dati sul fenomeno e istituire una “task force” per affrontarlo a livello statale e locale. Verranno stanziate risorse anche per rafforzare i centri anti-violenza e le case-rifugio: si parla di 10 milioni di euro per il 2013, sette per il 2014 e dieci a partire dal 2015. La legge prevede anche che le donne immigrate che subiscono violenza e maltrattamenti in ambito domestico possano ottenere il permesso di soggiorno dopo aver ascoltato il parere dell’autorità giudiziaria. Gli autori delle percosse invece potranno essere espulsi.