New Dreams: "PADRE NOSTRO" La preghiera per "antonomasia"

Domenica 30 Settembre 2012 11:11 Donato Liotto
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alt - 30 settembre 2012 scritto da Donato Liotto, pubblicato anche sul quindicinale di cultura varia di Aversa e Agro Nero su Bianco. - Proprio fuori Gerusalemme, c’è un muro su cui, tradotta in tutte le lingue del mondo, la preghiera “modello” la preghiera con la quale tutti si rivolgono al Signore. Un Luogo, dove Gesù, donò agli uomini la preghiera del “padre Nostro”. Le parole del testo del “Padre Nostro”. Le parole del “Padre Nostro” hanno molteplici significati, in esse si racchiudono speranze, perdono, riconoscenza al Signore, il Suo conforto e tanto altro ancora. Noi, amiamo recitarlo e cantarlo in coro in chiesa, molti invece, preferiscono farlo in silenzio, in un angolo di una chiesa o, in una stanza semi buia della loro casa : si rivolgono al Signore declamando il “Padre Nostro”. Cercarlo in ogni “dove” sapere che c’è sempre, e creando con lui un rapporto di “intimità” di vicinanza. Partendo proprio da questa preghiera, che secondo alcuni, fu recitata da Gesù per la prima volta e poi, “insegnata” ai suoi Discepoli, un modo “si dice” per insegnare loro a pregare. La Fede, per tanti, è una vera e propria ancora di salvezza: pensiamo in ‘primis’ agli ammalati, alle persone che vivono male la loro esistenza per variegati motivi e, comunque, a persone che, vivono la fede nel profondo della loro anima. Con profondo spirito di attaccamento loro ne fanno una vera priorità di vita. Il “Padre Nostro” la preghiera per “antonomasia” ci induce a pensare, a riflettere, ci accomuna con gli altri e ci spinge ad abbracciare un Dio che talvolta tendiamo ad allontanare da noi. Un Dio, sempre buono e paziente con noi. Egli, ci sa aspettare e sa infonderci quel coraggio che molte volte ci viene a mancare. Questo non vuole essere un sermone, la fede è universale e, accomuna tutti i credenti a qualsiasi religione essi si professino appartenere. Un Dio unico per alt tutti. Questa non è cosa che ci compete, ne tantomeno abbiamo la presunzione, o le capacità per addentrarci in un discorso assai più complesso e più grande di noi. Con umiltà, vogliamo solo porre una “riflessione” o mettere assieme i “pensieri” di tante persone semplici , porci dei perché. Poi provare a darci delle risposte. Il “Padre Nostro”, una preghiera così significativa e profonda, per chi entra in chiesa, è sempre la prima ad essere imparata a memoria. Le “sue” parole il suo “testo” breve ma, colmo d’amore : ‘Pane quotidiano’, ‘Rimetti a noi i nostri debiti’, ‘Non ci indurre in tentazioni’, ‘Liberaci dal male’, ecco, già queste poche frasi, ci portano a riflettere, a pensare, si impadroniscono di noi, hanno un grande significato, basta guardare i testi di teologia, o parlarne col proprio sacerdote, che senz’altro coglierà e saprà spiegarci meglio la grandezza di questa preghiera.La sera, quando si rientra a casa, stanchi, tutti desideriamo ritrovare un po’ di pace e serenità. Pensiamo, che basterebbe appoggiare la testa sul cuscino, chiudere gli occhi e pensare intensamente a questa preghiera. Vedrete, diverrà automatico iniziare a recitarla, anche se a bassa voce, le parole fruiranno dalla vostra bocca con leggerezza e naturalezza. Finito di recitare il “Padre Nostro” avrete la voglia di ricominciare e di nuovo, di nuovo ancora, direte –“ Padre Nostro che sei nei cieli..”. Questa è la preghiera del nostro Padre e del nostro Signore. Senza fede non c’è speranza per nessuno. Dio non bisogna cercarlo lontano. Egli alberga dentro ognuno di noi, fin dalla nostra nascita e fino alla fine del nostro ultimo respiro ci accompagna.