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Cart..penn..e calamar… “..Caro amico ti scrivo. ”

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 articolo scritto ad aprile 2009

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“Veniamo noi..con questa mia addirvi..” (una parola tutt’attacate ).Chi non ricorda questa famosissima frase, recitata dal grande ed immenso principe Antonio De Curtis..in arte Totò? Tutti la ricordiamo!Come anche il film, e la scena alla quale ci riferiamo “Totò, Peppino e a Malafemmina”. Vogliamo farVi questo esempio emblematico, che ci riporta all’epoca di quando, si usava per l’appunto: carta,penna e calamaio

.Qualsiasi cosa all’epoca si scrivesse, si utilizzavano  questi tre semplici strumenti.Una lettera, e si comunicava un pensiero, una frase d’amore, una citazione legale, un’invito ecc. Si prendeva un foglio di carta e la penna, e tutti intenti, e concentrati si iniziava a scrivere.Si assumeva la “postura” dovuta e richiesta per l’occasione (e questo lo imponeva il contenuto della lettera) pertanto, in base a quello che si doveva comunicare, si assumeva un tono . Mano sulla fronte, sguardo rivolto verso il soffitto, e mugugnamento con la bocca “Mmmmmmm” ( ..a mò di mal di pancia!!”)…si iniziava a pensare a cosa scrivere. Per esempio; una lettera d’amore.Come far sapere, alla ragazza del balcone di sopra, che la si amava alla follia? Appunto!Con una lettera! Si iniziava a scrivere, frasi tipo queste: Non cè che dire!Davvero bravo il giovinotto! Con una lettera così, la sua dolce metà..la conquistava sicuramente.Quanto romanticismo, quanta sensibilità, dettata in poche righe.Tante speranze, affidate ad un “pezzo di carta” talvolta improfumato, per chi aspirava ad  un solo ed unico bacio.E tutto questo, riposto in una lettera. Altri esempi di scrivere una lettera..magari ad un’amico lontano: Anche questa frase, celeberrima, di una famosa canzone di Lucio Dalla, la quale gli dava anche il titolo.E continua: . In questo caso, scrivere ad un’amico lontano creava nell’anima di chi riceveva “la lettera” sensazioni belle, lo si faceva sentire meno solo, la si conservava, e la si consumava nel leggerla tante..ma tante volte.Questo, aiutava a passare le giornate noiosa della “Naia” .Senza dubbio le lettere più toccanti, quelle scritte da una  mamma al figlio lontano Davvero struggente! Possiamo continuare all’infinito, facendo tanti esempi. Quanti di noi non scrivono una lettera ad una morosa, ad un’amico, alla mamma lontana ecc..tanti vero? Vi consigliamo di provare.Prendete “cart..penn e calamar..” ma basta pure na penna bic! Non cè bisogno di assumere alcuna postura, basta na scrivania o “nu tavule qualsiasi,” chiudete gli occhi e pensate a chi scrivere.. e soprattutto cosa scrivere.Sentirete le emozioni attraversarvi il braccio, esse fuoriescono dalla punta della vostra penna.Si riversano sul foglio bianco, e vedrete, ce ne vorranno molti di più, che uno solo.Spedirete non un semplice messaggio, una mail..ma “Emozioni palpabili” che si toccano e riscaldano il cuore di chi la riceverà. Come diceva un famoso spot: “Provare..per credere”.Oggi invece, come trasmettiamo le nostre emozioni? Semplice :Telefonino cellulare, sms, mms, chatt, facebook, computer, palmari, mail ..e chi più ne ha.. ne metta. Però, diventa curioso, a questo punto, scoprire cosa ci scriviamo e soprattutto in che modo..magari scherzandoci  un po’ su. Facciamo qualche esempio: Il giovane di oggi, che scrive alla sua morosa un sms: ..e continuiamo con le frasi tramite sms o chatt tipo:  in questo caso, si va direttamente al sodo..senza nemmeno i preliminari..quelli scritti intendiamo e non quelli fisici.E si scrive “Chiaro” affinchè si recepisca bene il messaggio! Poi ancora: .. non parla del fratello..ne del monacello..ma dell’amico.Vatte a stenner..”A vò verè morta!!” e ancora: la Kikkaa? Forse è una macchina, un cane, cos’è? ..Pensiamo la ragazza a sto punto .Asciutto? Ma che vuol dire che se piove nun chiede soldi? Speriamo diluvi almeno nun cè costa niente!Va detto, che i giovani sono davvero velocissimi nell’inviare gli sms.Minchia..manco il tempo di mettere il dito sulla tastiera del  cellulare, che già è partito un messaggio, che a scriverlo a mano, con la penna, ci si impiegherebbe un’ora. Già!..Ma sapete perché? Loro usano il “ T9.” Tasto questo, che consente invio veloce di messaggi.Se ci provate voi genitori, ad usare il T9, esce fuori un guazzabbuglio tale di parole , che sembra “arabo”. In questo caso, subito i figli ad infierire e a  chiamarci “Dinosauri” : stavote inteso comme a “nu dinosauro..che simm nuje..praticamente! > Il problema, come dicevamo, che i giovani, non amano scrivere e perdere tempo..oggi, tutto è tecnologico, tutto è veloce.Ma anche i “grandi” non sono da meno, e si cimentano tentando di adeguarsi con performance di alta tecnologia.. immaginate un poco.. uno di cinquant’anni che scrive alla moglie così: (tengh tanta famm..)  (appripare a tiana) ( figliete a fatte filone a scola..)..e ancora: < caro..TVTB) (caro ti voglio tanto bene…) ma questa si capisce..ovviamente, risposta del marito: Risposta del marito dubbioso a stò punto con altro sms: sta per (si sicure che nun me fatte è corna?) Stiamo chiaramente scherzando..però ci vien da pensare, che forse qualcosa di vero cè.Quando arrivava una lettera, veniva recapitata direttamente nelle mani del destinatario.Mò se arriva un messaggino..il tuo telefono..guai a dimenticarlo sul comò, sul tavolo in cucina o chissà dove.E’na tragedia!!Anzi ..so mazzate! Perciò pensateci, e ricordatevi.. “cart penn e calamaio” , proviamoci a scrivere una bella lettera, riscopriremo tante emozioni e soprattutto per chi la riceverà sarà un bellissimo gesto d’affetto!Io ho finito di scrivere..mo tocc a vuje!!!

 

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