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Storia di quattro gatti e un cane. Storia di Pina e del suo Grande amore...anzi, 5 !

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alt Pubblicato il 13 maggio 2012 sul quindicinale di cultura varia Nero Su Bianco di Aversa e agro. Scritto da Donato Liotto - Quattro batuffoli, roba da stringerli nel pugno di un bambino tutti assieme. Erano lì, riposti in un cartone ai piedi di un raccoglitore della spazzatura, erano appena nati, occhi chiusi ma, una voce forte la loro, il loro richiamo, si sentiva ma, a sentirlo erano in pochi, uno, forse due, tanti distratti gli passavano davanti, davano uno sguardo ma poi, tiravano dritti, “Cuore di pietra”. Un Leone, un gigante che, quando si alza in piedi, diventa alto due metri, colore marrone, ma non si notava, sporco, macchie di olio addosso, catrame e sporcizia varia, lo avevano trasformato e, non si distingueva più il suo colore naturale. Una capoccia enorme, il suo carattere dolce, dolcissimo, si avvicina a chiunque con cautela, lo annusa, subito dopo, capo chino, egli, attende una lauta carezza. Occhioni grandi come i fanali di una macchina, sempre seduto a terra, rannicchiato davanti al solito posto, il suo posto è da alt sempre sotto i portici di un negozio, di proprietà della Signora Pina Lucariello, lui è un cagnone enorme. Fin qui, tutto normale penserete voi ? Ritorniamo ai “batuffoli”, sono quattro gattini, raccolti dalla spazzatura, (NDR: al momento che leggete ne sono tre, uno purtroppo non c’è l’ha fatta) prelavati da dentro quel cartone umido e bagnato, sono stati portati a casa, puliti con cura, allattati uno per volta, massaggi sul pancino, per dar loro la sensazione di essere a contatto con la loro mamma. Questo , ormai, avviene da circa una settimana e, per tre volte al giorno, la signora Pina, lascia il suo negozio, scappa a casa sua e, seduta per terra nel salone della sua casa, diventa nuovamente mamma, li prende uno per volta e gli da il latte attraverso una bottiglietta di quelle usate per i neonati, proprio come avrebbe fatto una mamma col suo bimbo. Ama questi gattini e, li sta sostenendo con tutto il amore. Loro, alcuni giorni fa, l’hanno ringraziata, hanno aperto gli occhi, erano ancora chiusi, la loro prima immagine; il volto della loro salvatrice, la loro unica ancora di salvezza, la cercano disperatamente, la loro vita ora è salva, ma sono piccoli, troppo piccoli, la speranza è che possano farcela. Il Leone, il cagnone di due metri, seduto alt ogni giorno davanti al negozio della Signora Pina, ora se lo vedeste, stentereste a riconoscerlo, il suo “pelo” marrone chiaro, luccica, è stato preso e messo in macchina, portato dal veterinario, gli sono state applicate tutte le cure di cui necessitava, poi riportato a casa, sotto i portici, una grande scodella con cibo e acqua stavano ad attenderlo. Pina, ha pensato proprio a tutto. Lui è grato alla sua nuova padrona, si accuccia a terra, se fai per entrare nel negozio, ti abbaia, ti avvisa, quasi a volerti intimare, - “Chi sei? Fai attenzione, questo è il negozio della mia padrona, la mia salvatrice”- Due storie, simili tra loro, eppure, due storie straordinarie che, ci richiamano all’amore verso gli animali e come protagonista la sig. Ra Pina Lucariello , una donna sensibile , attraverso queste sue “gesta” possiamo solo prenderla ad esempio ed imitarla. Ora, oltre ai suoi figli, tre magnifici ragazzi, gli è toccato allargare la famiglia. Potete crederci, non dubitate, questa cosa non gli pesa affatto, anzi, una grande serenità traspare dagli occhi di questa donna, lei sa di aver fatto la cosa giusta. Quanti ci chiediamo lo avrebbero fatto? Pochi, davvero pochi!


 




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