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Una grattata qua..una grattata là e si spera di uscire dalla crisi.

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alt scritto da Donato Liotto Pubblicato anche su Nero su Bianco quindicinale cultura varia di Aversa e Agro - il 04.03.2012 In confessionale – “Padre, ditemi Voi cosa possa fare, ho perso il lavoro, mia moglie è prena (incinta) tengo 5 figli. Già un mese fa, venni da voi, a raccontarvi e, all’epoca, mi avete dato un buon consiglio”- il Padre gli risponde con molta flemma –“ Figliolo, ricordo quello che ti dissi e, son felice che almeno per un mese, sei riuscito a sopravvivere, come ti dissi allora, ti dico anche oggi: “Ratt a Gesù” ( datti a Cristo)”- “Padre, io aggiù rattate a Gesù, ma ora, ci è rimasto solo il legno sul Crocifisso appeso in chiesa, quel poco di oro che lo ricopriva, sé fernnute (finito) . Mò, ditemi, a chi altro Santo in chiesa devo grattare?”- Non c’è ne vogliate, abbiamo voluto iniziare con questa barzelletta, questa nostra riflessione, non è nostra intenzione, essere blasfemi, in questo periodo di crisi profonda, tanti sono in difficoltà, non solo famiglie, aziende, persone di ogni ceto, cosa resta da fare per queste persone per tentare qualsiasi cosa, pur di sopravvivere? Grattare! Ci riferiamo ai tanti “Gratta e vinci” che troviamo in ogni dove, nei supermercati, nei tabacchi, nelle edicole, nei bar, manca solo di trovarli sotto al pronto soccorso degli ospedali, appena ti ricoverano, assieme alla base di ricovero, ci trovi un bel “gratta e vinci” immaginate un poco, se fosse così e se poi, si vincesse, scendereste dalla barella e scappereste per le corsie dell’ospedale con la flebo ancora attaccata al braccio e, con gli infermieri a rincorrervi, non per curarvi, ma con la speranza che diate loro una parte della vincita. Una vincita al Gratta e Vinci, sarebbe bello. Esageriamo ovviamente, eppure, non è che la realtà si discosti poi tanto da questi aneddoti, anzi, ne succedono anche di più esagerati. Quando alt si entra a comprare un gratta e vinci, ci sono molti che, usano fare tanti gesti scaramantici ad esempio: Appena entrati nel negozio, si attendono un paio di minuti, quello che ci sta davanti sta comprando le sigarette, poi prende un “Gratta e Vinci”, tu lo guardi e pensi –“ Speriamo che non ha preso quello vincente”- poi, arriva il momento agognato del “grattista” di turno – “Mi date un grattino, si però, prendetelo in mezzo, anzi prendetelo da sotto, anzi, “Trizziamme e grattini” (come si usa fare con le carte da gioco), grazie signorina, speriamo di non vederci più!”- (se dovesse vincere..ovvio!) – gesti scaramantici questi, ma c’è ne sono altri da citare tipo : Trovare un angolino nascosto al riparo da occhi indiscreti, iniziare a grattare, un’occhio sul grattino e, uno a guardare se si avvicina qualcuno, con un amico “fedele che fa da palo”, oppure, conservare il grattino per due giorni, farlo maturare, più matura, più la speranza si allunga, poi, andare in auto, fare un giro lungo, trovare un parcheggio isolato a cento chilometri da casa, immaginate il ritorno, se dovesse vincere? “Nun torne cchiù!” Cheste è sicuro! Poi, ancora, dare il grattino in mano ad un bambino, e dire – “Gratta..gratta belle a papà, mi raccomando però, fammi vincere!” – Roba da matti! Al proprio figlio, in quel momento, gli vengono attribuiti poteri magici e viene visto come ultima ancora di salvezza. Pover criature, inconsapevoli e innocenti, diventano la speranza di tanti che, non sanno più a chi “Santo rivolgersi”. Stai a vedere poi che, appena il bimbo, ha smesso di grattare, e per sua sfortuna, non dovesse far vincere il genitore, questi, per dispetto, lo mette a letto senza cena e, non gli cambia il pannolino. Scherziamo, esageriamo, eppure, queste cose accadono, almeno alcune da noi citate. Intanto, chi è che ci guadagna? Che ve rispunnimme a fa! Non facciamo la guerra ai Gratta e Vinci sia chiaro, noi speriamo solo che, almeno una volta a settimana si vincesse una grossa somma e che, la stessa potesse servire per aiutare chi ne ha bisogno. Ma spendere solo cinque euro a settimana, non sprecare tanti soldi sottraendoli alla propria famiglia e, ricordarsi di quel bimbo che, non ha solo bisogno dei pannolini ma, anche di tante altre cose. Moralisti penserete, la solita predica direte, no, vogliamo solo riportare alla realtà laddove c’è ne fosse bisogno, quelle persone che, a forza di Grattare, davvero hanno fatto rimanere solo il legno. Le loro tasche sono vuote e tante volte anche la loro capa.


 




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