Un quadro ancora tutto da “scrivere”

Sabato 21 Gennaio 2012 12:50 Donato Liotto
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alt "nella mia vita mi sono più volte imbattuto in tante persone, ho conosciuto davvero tanti personaggi, persone soprattutto semplici, ma che, comunque, nel loro piccolo hanno rappresentato (almeno per il sottoscritto) ottimi esempi, insomma, persone per me da ammirare. Certo, fare un “sunto” fornendovi magari qualche esempio, sarebbe logico, questo, servirebbe a far meglio comprendere cosa intendo? Si dice che, per acclamare, definire, o descrivere le persone, bisogna necessariamente conoscerle a fondo, praticarle, convivere con loro attimi o momenti che siano gioiosi, o tristi, non importa, questo è uno dei fondamenti per capire le persone e, soprattutto per definirle “veri amici”. Anni dicevo, ma su questo punto non sarei d’accordo e vi spiego il perché? Io vivo di sensazioni, la vita mi ha insegnato che, tante volte si ottiene molto di più da chi conosci poco e, magari di meno da chi conosci da una vita. Ottenere qualcosa significa: avere la netta e chiara sensazione che, determinate persone ti trasferiscono valori, sentimenti, e momenti particolari che diventano “cammei” da conservare. “Una famiglia”, per l’appunto, una giovane famiglia, composta dal papà Antonio e dalla mamma alt Teresa, e poi, due gioiellini, due “scriccioli”, due figli adorabili a completare questo quadro davvero delizioso. Un quadro per l’appunto, questa è stata la prima impressione avuta da questi giovani genitori e, dai loro due bambini. Ne parlo perché, non voglio far sbiadire quei momenti, pochi per ora, vissuti con loro, faccio sì, attraverso questo mio scritto, a mettere su tela non solo colori ma, parole e sensazioni che, queste persone hanno saputo regalarmi in così seppur poco tempo. Inizio a gettare colori, apro la mente, vedo un arcobaleno, sono i loro due bambini, meravigliosi, loro, inconsapevolmente, non lo sanno, so piccerille assaje , non hanno riempito solo la vita dei loro genitori, ma in pochi momenti, anche la mia e quella di mia figlia. Mi sposto un’ attimo e, proprio come farebbe un pittore, guardo il quadro, che bello! Manca il tocco finale ed è già completato: La Mamma, lei si chiama Teresa, una ragazza semplice, fisico esile, ma bella davvero, bella nei valori soprattutto, donna moderna, medico, e mamma, ma soprattutto, mamma. Lei, donna paziente, accudisce i suoi “gioielli” incluso l’amato marito, con dedizione, fa davvero tenerezza osservarla e, nei suoi occhi, scoprire quanto amore riesce a dare ai suoi cari. Jsse , o marite, Antonio, giovane manager, affermato,sempe incravattato, vestito a puntino, I- PAD e cellulare, sempre in funzione, sembra distratto, all’apparire sembra assente, preso da mille impegni, chi lo vede può pensare: vive in un mondo tutto suo. Ma chi o cunosce, anche se da poco, intuisce subito che, il suo mondo non è l’ I- PAD, non è il cellulare, le riunioni, e la sua frenetica vita lavorativa. No davvero, il suo mondo è : la sua dolce amata Teresa e, i suoi due bellissimi bimbi. Ecco, mi sposto di nuovo, penso di aver quasi finito, mi tiro indietro, il quadro è completo, quanti colori, una tela enorme, e pensare che li conosco da così breve tempo, però, manca ancora qualcosa, ma aspetterò. la vita di questa giovane famiglia è solo all’inizio, ci saranno ancora tanti anni ancora da passare, ci saranno ancora tante occasioni da condividere con loro, a questo punto, mi ci vorrà la “Cappella Sistina”. Similitudine magari azzardadata, paragone esagerato direte? Ma cosa cè di più bello di una bella e giovane famiglia? Nulla credetemi! Quindi per me, il paragone è più che appropriato. Aspetterò, aspetterò ancora, e nel frattempo, auguro a questi giovani nuovi “amici miei”, tanta serenità e gioia. Spero mi perdoneranno, se mi son permesso di invadere il loro “mondo”. Ma sapete cosa vi dico: Ne valeva la pena parlare di loro. Una giovane famiglia, una bella storia, ancora tutta da scrivere." --dedicato ad Antonio e Teresa e ai loro meravigliosi bimbi. Donato Liotto-